Banksy guarda al consumismo con grande polemica, in particolare al mercato dell’arte, i cui consumatori sono totalmente incapaci di avere la critica necessaria per comprenderla. La ribellione è necessaria, ci avverte Banksy, ed è qualcosa di realizzabile.
Per l’artista il consumismo rende l’individuo sempre più predisposto all’acquisto di beni non necessari fomentando l’ossessione per il possesso, scaturendo una dinamica che serve ad accrescere l’aspettativa di felicità che, nonostante possa venire disattesa, crea dipendenza.